L’EDITOREEL: La genialità italiana rischia l’oblio
In Italia ci sono migliaia di bambini con un’intelligenza fuori dal comune. Purtroppo il nostro sistema educativo non è strutturato per riconoscerli, né per aiutarli a esprimere il loro potenziale.

In Italia ci sono migliaia di bambini con un’intelligenza fuori dal comune… Parlo di bambini plusdotati, detti anche gifted: menti precoci, ipersensibili, creative, capaci di pensare in modo originale. Eppure spesso vengono ignorati, fraintesi o — peggio — esclusi.
Purtroppo il nostro sistema educativo non è strutturato per riconoscerli, né per aiutarli a esprimere il loro potenziale.
Perché sì, molti gifted presentano anche dislessia, discalculia, autismo ma questo non è un ostacolo. È parte della loro unicità. Invece vengono etichettati come ‘difficili’, ‘iperattivi’, ‘fuori dal coro’.
Eppure, se supportati nel modo giusto possono diventare persone come:
Greta Thunberg, attivista per il clima, autistica. O come Elon Musk, imprenditore visionario che da bambino veniva considerato “strano”.
Ma restiamo in Italia dove Ezio Bosso, compositore e direttore d’orchestra, mostrava sin da piccolo un talento fuori scala e una sensibilità rara.
Paolo Sorrentino, regista premio Oscar, da bambino era considerato, troppo introverso.
Ilaria Capua, virologa e divulgatrice scientifica, racconta di essere stata una bambina irrequieta, sempre alla ricerca di risposte.
Elena Cattaneo, scienziata e senatrice a vita, da giovane non si riconosceva nei percorsi ordinari e ha rotto molti schemi.
E allora la domanda è: quanti possibili Bosso, Sorrentino, Capua e Cattaneo vogliamo ancora lasciare indietro?