L’EDITOREEL: Cracco e la querelle tra ricchi e poveri

Quanto può costare un pasto? E soprattutto: quanto dovrebbe costare? Mi sono posta il quesito dopo aver sentito della protesta contro Carlo Cracco per i suoi prezzi stellari.

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In effetti, in un Paese dove sempre più persone si rivolgono alla Caritas per un pasto, il lusso nel cibo sembra quasi un’offesa.

Ma il punto è un altro: oggi, quello del cuoco o del pizzaiolo, è ancora una figura professionale meritocratica? Quanti chef bravi, creativi, appassionati esistono oggi che non sono “famosi” grazie alla visibilità ottenuta con le produzioni televisive? C’è chi ha avuto successo e ha costruito un impero nel settore della ristorazione mantenendo le loro tavole accessibili, non dico a tutti, ma almeno alla maggior parte dei comuni mortali.

Senza contare gli imprenditori che invece hanno usato la loro ricchezza per aiutare gli altri, modificando le regole del mercato per renderlo più equo. 

Quindi diciamo che essere VIP, sentirsi VIP o fare il VIP è solo una questione soggettiva, anche nel mondo dell’enogastronomia.  

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