L’EDITOREEL: Buon World Party Day a tutti!
E se vi dicessi che esiste una festività per celebrare la pace? E no, non intendo il Natale o la Pasqua.

Il World Party Day, che si celebra il 3 aprile, nasce con un’idea semplice, agnostica, e rivoluzionaria rispetto al concetto di coesione a cui siamo abituati.
Perché, pensateci, la festa non è solo divertimento ma un atto di unione, un’occasione per ricordarci che, nonostante le differenze, possiamo costruire un mondo migliore partendo proprio dal condividere momenti di gioia.
Ma vi siete mai chiesti perché il concetto di “festa” sia così potente? È uno strumento sociale, un mezzo con cui l’umanità ha sempre rafforzato i legami, superato le crisi e costruito identità collettive. Pensiamo ai grandi eventi mondiali, ai festival, alle tradizioni che uniscono intere culture. La festa è espressione di libertà, di comunità e – perché no – anche di ribellione contro ciò che divide.
E allora, in un mondo che spesso sembra alimentarsi di tensioni e conflitti, può davvero esistere una giornata dedicata alla celebrazione della pace attraverso il divertimento? Può la leggerezza diventare una forma di resistenza?