LA STAGIONE 2023-24 DEL TEATRO PARIOLI, TRA SFIDE E DIFFICOLTA’
La terza stagione del Teatro Parioli di Roma con la direzione artistica di Piero Maccarinelli mira a “ridere, pensare, emozionarsi” ma serve più sostegno da Governo ed Enti locali per chi ancora ha il coraggio di investire nell’intrattenimento di qualità.
“Ridere, pensare, emozionarsi”: sono queste le tre parole chiave alla base della stagione 2023-2024 del Teatro Parioli di Roma, la prima senza Maurizio Costanzo, e la terza sotto la gestione di Michele ed Enzo Gentile insieme a Giovanni Vernassa, con il sostegno di Banca del Fucino.
La serata di presentazione del cartellone ha visto la presenza, oltre che del direttore artistico Piero Maccarinelli che lo ha illustrato, di numerosi attori e registi protagonisti dei diciannove spettacoli: una programmazione eclettica che mira ad incontrare i gusti di un pubblico ampio, che voglia sia essere intrattenuto che emozionato, e portato a riflettere su temi di grande attualità quali razzismo e discriminazione, il rapporto tra genitori e figli, le dinamiche dei rapporti familiari, i problemi delle coppie arcobaleno.
Ad affiancare il cartellone, la sezione Altri Percorsi prevede una serie di spettacoli con protagonisti quali Paolo Ruffini, David Parenzo, Diego Dalla Palma, Paolo Crepet, Paolo Cevoli: una programmazione che, insieme alle produzioni per ragazzi previste per settembre ed ottobre, arricchisce la stagione del teatro rendendola ancora più variegata ed appetibile.
Il Teatro Parioli è stato riconosciuto Centro di Produzione Teatrale dal Ministero della Cultura, anche in virtù di numerose produzioni e coproduzioni di grande prestigio; questo a testimonianza che, nonostante le storiche difficoltà dei teatri italiani, rese ancor più gravi dai due periodi di lockdown, puntando sulla qualità e su una buona organizzazione è possibile ottenere buoni risultati, anche quando il sostegno delle pubbliche amministrazioni viene parzialmente meno. Alle consuete difficoltà che i teatri hanno sempre dovuto affrontare per bilanciare costi e ricavi, infatti, si sono aggiunti in tempi più recenti altri elementi di criticità – dalla pandemia ai rincari di gas ed energia – che rendono ancora più complicato mantenere gli equilibri faticosamente raggiunti tra qualità delle produzioni, costi delle stesse, prezzi praticati al pubblico. Difficilissimo se non impossibile andare avanti senza il sostegno pubblico, ed in questo senso l’assenza di supporto da parte degli enti locali rende più complicata la programmazione del teatro romano, come ci racconta Michele Gentile nella video-intervista qui riportata.